INTERVISTE

DONAMORTE

febbraio 2012

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I Donamorte sono pronti a farvi ballare. Avete già infilato il vestitino del sabato sera?

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Come è nata l'idea di formare i Donamorte?

L'idea è nata per una mia esigenza personale, la musica è per il sottoscritto lo strumento più logico ed adatto per comunicare il proprio pensiero. Garmo e Kekko sono miei grandi amici oltre ad essere persone molto affidabili ed è stato comunque abbastanza facile farli rientrare nel progetto.

Come mai avete scelto questo nome per la vostra band?

Volevo un nome italiano che potesse colpire, avevo pensato all'idea di regalare la morte, ecco perché dona-morte come appunto donare la morte...

Adesso una domanda per Kekko e Garmo: come ha fatto Armando a convincervi a partecipare ad un progetto parallelo, quello dei Donamorte per l'appunto? Perchè,ricordiamolo, voi fate anche parte dei Lost Reality.

La nostra collaborazione è nata quasi per caso. Armando, nostro grande amico, ci aveva proposto alcune idee su cui lavorava da tempo, ma non aveva mai avuto il supporto adeguato per poterle finalizzare.
Già durante le primissime prove si è instaurato un ottimo feeling  e la
stesura dei quattro pezzi dell'EP è proseguita in modo naturale.
Siamo molto soddisfatti del risultato finale tanto che stiamo già lavorando
alla composizione del primo full length.

Da dove nasce lo stile dei Donamorte?

Beh lo stile è sempre qualcosa di molto personale, sicuramente ci sono le nostre influenze, i nostri ascolti, ma anche il nostro modo di pensare e di fare esperienze.

Il vostro sound risente molto dell'EBM e dell'Electro. Non avevate il timore di non piacere al pubblico italiano? In fondo questo genere non è ancora molto diffuso in Italia...

Il pubblico italiano non può pensare di poter ascoltare sempre le stesse cose, mi auguro che i Donamorte siano capaci di educare l'ascoltatore. Tutti i generi musicali hanno gruppi interessanti, io non mi sono mai limitato ad ascoltare un solo un tipo di musica, la selettività e la differenziazione dei generi l'ho vista sempre come una forma di "razzismo". Io ascolto tutto quello che mi piace e non pongo limiti alla mia conoscenza.

Avete suonato in locali e festivals regionali. Com'è stato l'impatto con il pubblico?

L'interesse è stato elevato ed abbiamo avuto anche molti complimenti.

I vostri testi sono molto particolari. Chi si occupa della loro composizione?

I testi li scrivo solo io (Armando), non faccio altro che essere me stesso, ovviamente ho le mie passioni letterarie che mi aiutano anche se il più grande ausilio giunge dal mondo esterno e dalla vita di tutti i giorni.

Continuando a parlare dei vostri testi, vi è un continuo riferimento alla morte, alla relazione con Dio, al dolore visto come una costante. E' solo un mio parere?

Non è tuo parere ma dalla tua domanda capisco che hai mostrato molta attenzione e ti ringrazio. Dio è per me uno sconosciuto, il nostro pianeta ha delle organizzazioni che vorrebbero relegarti ad una religione. A me non interessa la chiesa né il loro modo di vedere la vita, c'è troppa ricchezza ed eccessivo lusso nel loro mondo (parlo ovviamente della chiesa non missionaria), per non parlare del potere del clero. Il dolore e un codardo che dovrebbe essere combattuto, lo chiamo vigliacco perché non possiamo vederlo né purtroppo in alcuni casi riconoscerlo ed è ahimè una perpetua circostanza della nostra esistenza. La morte è una conseguenza del dolore, forse anche una via per fuggire. Credo che la fine di ogni cosa sia paradossalmente l'aspetto più intrigante ed interessante della nostra vita, il nostro mondo ha bisogno sempre del terrore, del dolore o del panico per capire i nostri errori. Il dolore "causale" o "causato" gratuitamente sono quindi entrambi utili.

"Can't you feel it" è più introspettivo e ritmicamente più lento rispetto agli altri pezzi. E' l'unico brano che ha nel testo un certo barlume di speranza alla quale poi però voi ponete un titolo che va contro a tale speranza, come se non riuscissimo a sentirla, appunto.

"Can't you feel it" parla di un incontro riavvicinato del terzo tipo. Sono un appassionato di astronomia ed ufologia, il fatto di "non sentire" è relativo a tutti coloro i quali cercano ogni giorno di nascondere e celare quelle informazioni che potrebbero essere utili alla conoscenza dei fenomeni chiamati "avvistamenti".

Che gruppi o che generi di musica ascoltate nella vita?

Come ho detto in una precedente risposta ascoltiamo molti generi senza porci alcun freno. La musica è tutta importante, i gruppi sono veramente moltissimi e per citarli ci vorrebbero parecchie pagine del vostro sito!

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Stiamo continuando con le nuove registrazioni e credo tra due mesi sarà possibile parlare del nostro primo album.

Grazie per l'intervista e Buon Lavoro

Grazie a voi per l'interesse mostrato. Donamorte

Cherry

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